Il risarcimento per un incidente stradale mortale rappresenta un diritto fondamentale per i familiari delle vittime per compensare le perdite subite.
Nell’articolo capiamo quali sono i tempi per essere risarciti e per ottenere quanto spetta.
Indice dei contenuti
Risarcimento incidente stradale mortale tempi
Quando si perde un familiare a causa di un incidente stradale mortale, il risarcimento può richiedere tempi variabili.
Dopo un omicidio stradale, è necessario inviare una richiesta di risarcimento alla Compagnia di Assicurazione, che aprirà rapidamente la pratica del sinistro.
La compagnia aspetterà l’esito delle indagini preliminari prima di fare un’offerta.
L’entità dell’offerta di risarcimento dipende dai risultati delle indagini.
Se le prove raccolte dimostrano chiaramente la responsabilità del colpevole, è più probabile che l’offerta della compagnia sia adeguata e soddisfacente per i familiari della vittima.
Sinistro mortale e risarcimento per gli eredi: a chi spetta
In caso di sinistro mortale causato, anche parzialmente, da un terzo, i familiari o gli eredi hanno diritto a un risarcimento per danni patrimoniali e non patrimoniali.
Durante le indagini preliminari, i familiari devono nominare i propri consulenti di parte per svolgere perizie medico-legali e cinematiche. Queste perizie servono a stabilire il nesso di causalità tra l’incidente e il decesso e a ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.
Dunque, i familiari della vittima hanno diritto al risarcimento e devono seguire le procedure legali appropriate volte a iniziare trattative con la compagnia di assicurazione del responsabile.
Tempi e Prescrizione
Una domanda comune è: Entro quanto tempo posso richiedere il risarcimento per un incidente stradale?
Questo riguarda il termine prescrizionale, che indica il periodo entro cui si può far valere un diritto.
Secondo l’art. 2947, comma 2, del codice civile, il diritto al risarcimento per danni da circolazione dei veicoli si prescrive in 2 anni.
Se però l’incidente stradale ha causato un reato, come omicidio stradale (art. 589 bis c.p.) o lesioni personali gravi (art. 590 bis c.p., legge n. 41 del 23.3.2016), il termine prescrizionale viene esteso al periodo previsto per il reato commesso.
Come ottenere un risarcimento per un sinistro stradale mortale
Se desideri ottenere un risarcimento adeguato per un incidente stradale mortale, è cruciale affidarsi a professionisti legali in grado di offrire consulenza e assistenza specializzata.
Il team di SLLS Legal è esperto e ha accumulato una vasta esperienza nel settore, collaborando con medici legali e specialisti per fornire una consulenza su misura e supportarti nel far valere i tuoi diritti attraverso un’adeguata assistenza legale.
Che aspetti? Non esitare a metterti in contatto con noi.
Consumatori soddisfatti
FOCUS
Il convivente ha diritto ad essere risarcito?
Sì, ma deve dimostrare un legame affettivo stabile con il convivente deceduto, evidenziando una grave alterazione delle proprie condizioni di vita.
La Corte di Cassazione, con l’Ordinanza del 13 aprile 2018 n. 9178, ha stabilito che la convivenza more uxorio si configura quando due persone sono legate da un rapporto affettivo stabile e duraturo, con reciproci impegni di assistenza morale e materiale.
Anche parenti meno prossimi, come nonni, nipoti, cognati e zii, possono richiedere il risarcimento se dimostrano un rapporto affettivo particolarmente intenso con il defunto.
Quali sono i Danni Risarcibili
In caso di morte in un incidente stradale, i danni risarcibili si dividono in due categorie: danni patrimoniali e non patrimoniali.
Danni patrimoniali
- Danno emergente: include tutte le spese immediate che impoveriscono il patrimonio della vittima, come spese funerarie e mediche sostenute prima della morte
- Lucro cessante: rappresenta la perdita delle contribuzioni economiche che il defunto avrebbe continuato a fornire alla famiglia. È difficile da dimostrare e richiede prove concrete che dimostrino che i benefici economici erano stabili e sarebbero continuati nel futuro.
Danni non patrimoniali
- Sofferenza e turbamento dei familiari: sono i danni legati alla sofferenza emotiva e psicologica dei congiunti a seguito della morte della vittima
- Danno tanatologico: è molto dibattuto e generalmente non risarcibile, poiché riguarda la perdita della vita, un bene considerato non liquidabile economicamente.
- Danni risarcibili:
- Iure hereditatis: riguarda il risarcimento del danno biologico subito dalla vittima se tra l’incidente e la morte è passato un tempo sufficiente a consolidare il danno. Questo risarcimento viene trasferito agli eredi
- Iure proprio: comprende danni esistenziali e da perdita parentale subiti dai congiunti. Questi danni non patrimoniali sono legati alla sofferenza psicofisica dei familiari, e la loro entità viene valutata considerando specifici fattori relativi alla vittima e ai suoi congiunti, come età, condizioni di salute e situazioni familiari
- Danno terminale: riconosciuto dalla Corte di Cassazione, viene liquidato se le lesioni mortali non causano la morte immediata, ma questa avviene dopo un periodo di tempo significativo
- Danno del nascituro: se la vittima era incinta, il nascituro può ricevere un risarcimento per la perdita economica e affettiva.
Il Calcolo del Danno
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12408 del 7 giugno 2011, ha stabilito che i giudici devono utilizzare le tabelle del Tribunale di Milano per il calcolo dei risarcimenti.
Queste tabelle forniscono un intervallo tra un minimo e un massimo risarcibile, basato sul grado di parentela con la vittima.
Per determinare l’importo specifico all’interno di questo intervallo, vengono considerati ulteriori parametri:
- età della vittima e del congiunto
- viene valutato se il congiunto viveva con la vittima
- esistenza di altri parenti: si tiene conto della presenza di altri familiari con lo stesso grado di parentela.
Rivolgiti a noi di SLLS Legal: riceverai l’assistenza legale per far valere i tuoi diritti.