Il phishing bancario è una tecnica fraudolenta di appropriazione di dati sensibili per sottrarre denaro dai conti della vittima.
Nell’articolo capiamo cosa fare per tutelarsi e come ottenere il rimborso di quanto sottratto con la nostra assistenza legale
Indice dei contenuti
Cosa fare in caso di phishing bancario
Se sei stato vittima di phishing bancario, agire rapidamente è fondamentale.
I truffatori utilizzano tecniche ingannevoli tramite messaggi, e-mail o telefonate per sottrarre informazioni sensibili, convincendo le persone a fornire dati personali sotto false pretese.
In questi casi informa immediatamente il tuo istituto di credito di quanto accaduto e comunica che non hai autorizzato alcuna operazione di pagamento e richiedi il blocco della carta.
Se la tua banca non riconosce la propria responsabilità o nega il rimborso, puoi rivolgerti a noi per assistenza legale.
I nostri avvocati esperti possono aiutarti a presentare un reclamo all’Arbitrato Bancario Finanziario (ABF), offrendo una soluzione alternativa alle controversie bancarie.
Come ti aiutiamo ad ottenere il rimborso per phishing
Noi di SLLS siamo uno studio legale composto da avvocati professionisti con una vasta esperienza nel settore del diritto bancario e delle frodi informatiche. Il nostro obiettivo è rendere il percorso verso la tutela dei tuoi diritti il più fluido e rassicurante possibile.
Ecco come ti assistiamo:
- Esaminiamo attentamente la tua situazione per comprendere la natura del phishing subito e raccogliere le prove necessarie a supporto della tua richiesta di rimborso
- Siamo sempre disponibili per rispondere alle tue domande e affrontare insieme le tue preoccupazioni, offrendoti un supporto legale e umano in ogni fase del processo
- Ti assistiamo nella presentazione di reclami all’Arbitrato Bancario Finanziario (ABF), garantendo che ogni documento sia redatto con precisione
Se necessario, ti rappresentiamo in sede legale per tutelare i tuoi diritti e ottenere il rimborso che ti spetta.
Il nostro lavoro non si limita a risolvere pratiche, ma si concentra sulla costruzione di relazioni di fiducia e comprensione.
Consumatori soddisfatti
FOCUS
Phishing bancario: la Cassazione
Sul tema del phishing bancario era già consolidato il principio secondo cui sull’istituto di credito vige un obbligo di diligenza, secondo l’art. 1176 co.2 codice civile, che “va valutata tenendo conto dei rischi tipici della sfera professionale di riferimento ed assumendo quindi come parametro la figura dell’accorto banchiere”(Cass. n. 2950/2017).
Pertanto, la banca deve adottare tutte le misure che garantiscano la sicurezza dei servizi e in assenza di tale prova è imputabile alla stessa il rischio che terzi accedano ai profili dei clienti con condotte fraudolente.
Anche in una recentissima pronuncia la Corte di Cassazione è tornata sull’argomento affermando che:
“la responsabilità della banca per operazioni effettuate a mezzo di strumenti elettronici, con particolare verifica della loro riconoscibilità alla volontà del cliente mediante il controllo dell’utilizzazione illecita dei relativi codici da parte di terzi, va esclusa se ricorre una situazione di colpa grave dell’utente configurabile, ad esempio, nel caso di protratta attesa prima di comunicare l’uso non autorizzato dello strumento di pagamento ma il riparto degli oneri probatori posto a carico delle parti segue il regime della responsabilità contrattuale” (Cass. n. 3780/2024).
In altri termini questo vuol dire che sul piano delle prove:
- la vittima dovrà dimostrare solo l’esistenza del contratto di conto corrente (in quanto fonte del proprio diritto) e il termine di scadenza
- la banca dovrà provare l’adozione delle idonee misure di sicurezza (cioè il fatto che estingue l’altrui pretesa).
Rivolgiti a noi di SLLS Legal: riceverai tutta l’assistenza e il supporto per far valere i tuoi diritti e ottenere giustizia.