L’affidamento superesclusivo rappresenta un’eccezione e può essere richiesto in presenza di situazioni gravi che lo giustificano.
Nell’articolo spieghiamo in cosa consiste e come richiederlo con il nostro aiuto.
Indice dei contenuti
Cos’è l’affido super esclusivo
In caso di separazione o divorzio la regola è l’affido condiviso dei figli. Quanto detto è infatti previsto dall’art. 337 ter c.c., introdotto dal D. Lgs. n. 154/2013, secondo il quale “La responsabilità genitoriale è esercitata da entrambi i genitori”.
Tuttavia, poiché i provvedimenti del giudice devono sempre essere adottati nell’interesse esclusivo della prole, è possibile eccezionalmente l’affidamento super esclusivo ad uno solo dei genitori, quando quello condiviso potrebbe arrecare grave pregiudizio all’equilibrio o allo sviluppo psico-fisico dei figli.
Questo regime di affido super esclusivo comporta che tutte le maggiori decisioni sulla salute, l’educazione, l’istruzione e la fissazione della residenza abituale dei minori siano presi da uno solo dei genitori, senza il preventivo consenso dell’altro o addirittura prescindendo da esso.
Quando può essere richiesto l’affidamento super esclusivo
L’affidamento superesclusivo o rafforzato viene concesso in situazioni eccezionali o particolarmente gravi, ad esempio quando il genitore:
- è violento
- abusa di alcool o altre sostante stupefacenti
- non versa l’assegno di mantenimento
- è totalmente assente dalla vita familiare
- vive lontano per motivi lavorativi.
La richiesta va rivolta al giudice del luogo di residenza del minore che adotterà la decisione avendo riguardo all’interesse del minore.
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Se vuoi richiedere l’affido super esclusivo, contattaci e i nostri legali potranno assisterti nell’iter giudiziario, raccogliendo le prove che sono necessarie per l’accoglimento della domanda.
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FOCUS
L’ affidamento super esclusivo cosa comporta
Se viene disposto l’affidamento super esclusivo, la responsabilità genitori si concentra sull’unico genitore affidatario, il quale potrà adottare tutte le decisioni più rilevanti per la vita del minore prescindendo dalla consultazione o dal consenso dell’altro.
Tuttavia, questo regime non comporta la totale perdita della responsabilità genitoriale per il non affidatario, il quale continua a mantenere dei diritti e doveri nei confronti dei figli, come quello al versamento del mantenimento, alla visita.
Inoltre lo stesso articolo 337 quater c.c. prevede che il genitore non affidatario abbia un compito di vigilanza che gli permette, altresì, di adire il giudice ove ritenga che siano assunte decisioni pregiudizievoli per la prole.
Sentenze affido super esclusivo
Tra le pronunce sull’affido super esclusivo, quella che per prima ha disposto l’applicazione di tale regime è l’ordinanza della IX Sezione civile del Tribunale di Milano del 20 marzo 2014.
Il giudice ha disposto l’affidamento superesclusivo alla madre, poiché il padre era tornato nel suo paese di origine, disinteressandosi totalmente della vita del figlio appena nato.
La moglie, quindi, si era rivolta all’autorità giudiziaria allegando varie denunce per fatti di violenza e per l’omesso versamento del mantenimento, nonché diverse chat contenenti minacce e ritorsioni.
Il giudice, analizzato il materiale probatorio, aveva disposto l’affidamento del figlio minore in via “super esclusiva” alla madre, delegandole anche tutte le decisioni sulla salute, l’educazione, l’istruzione o la fissazione della residenza abituale, normalmente spettanti ad entrambi i genitori.
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